Il "vaiolo delle scimmie" diventa "mpox"

Monkey pox, il cosiddetto "vaiolo delle scimmie" umano (chiamato così perché il virus che lo causa è della stessa famiglia del vaiolo) è una rara malattia virale che si verifica principalmente nelle aree della foresta pluviale tropicale dell’Africa centrale e occidentale, ma che quest’anno ha acquisito una fama internazionale dopo la comparsa di vari focolai in altre parti del mondo.

Dal 1° gennaio 2022 al 19 settembre 2022, ben 105 Stati membri hanno segnalato all'OMS complessivamente a livello mondiale oltre 60.000 casi di vaiolo delle scimmie, inclusi 23 decessi.
A partire dal mese di maggio 2022, un'elevata percentuale di questi casi è stata segnalata da paesi in cui la trasmissione del vaiolo delle scimmie non era mai stata precedentemente documentata.
Quasi il 90% dei casi è stato segnalato da dieci Paesi: Stati Uniti d’America, Spagna, Brasile, Francia, Germania, Regno Unito, Peru, Canada, Colombia e i Paesi Bassi.

Questa malattia ha ricevuto il suo nome “Monkey pox” nel 1970, circa 12 anni dopo che in un laboratorio in Danimarca fu scoperto il virus che causa la malattia nelle scimmie in cattività.

Nello scorso mese di giugno però è maturata l'intenzione di chiamare questa patologia in un modo diverso, perché alcuni esperti avevano sollevato forti preoccupazioni sul fatto che il virus venisse indicato come africano e che il nome Monkey pox fosse fuorviante, stigmatizzante, razzista e discriminatorio; quindi è stato deciso di abbandonare il riferimento ai primati.

L'OMS ha allora avviato una serie di consultazioni per raccogliere le opinioni sia di vari esperti globali sia del pubblico in generale, invitando tutti a presentare suggerimenti per nuovi nomi.

A seguito delle sue lunghe consultazioni l'OMS ha pertanto deciso che

  • inizierà a utilizzare il nuovo termine "mpox" per chiamare questa malattia,
  • il termine "mpox" sarà quello preferito per indicare questa malattia in tutte le lingue,
  • il termine "mpox" è da intendersi come sinonimo di vaiolo delle scimmie,
  • entrambi i nomi potranno essere usati indifferentemente per un anno,
  • il termine "vaiolo delle scimmie" sarà gradualmente eliminato dopo il periodo di transizione di un anno,
  • il termine "mpox" nei prossimi giorni sarà incluso nell'ICD-10 online, l'attuale database per i dati sanitari, la documentazione clinica e l'aggregazione statistica,
  • il termine "vaiolo delle scimmie" rimarrà un termine ricercabile nell'ICD per continuare a consentire la ricerca di informazioni storiche,
  • se dovesse emergere la necessità di tradurre in diverse lingue il termine "mpox", questa necessità verrà risolta utilizzando la stessa procedura che è stata usata per arrivare alla scelta del termine "mpox".

Tre parole per spiegare la frana di Ischia : incuria, incuria, e incuria

È vero che tra mezzanotte e le sei del mattino a Ischia sono caduti centoventi millimetri di pioggia, e che è piovuto come mai era accaduto negli ultimi venti anni, però attribuire la frana del Monte Epomeo che ha devastato Casamicciola solamente a quel nubifragio sarebbe piuttosto sciocco e anche irresponsabile.

Ormai è chiaro che tempeste simili diventeranno sempre più frequenti e che esse saranno ancora più devastanti, perché il cambiamento climatico in atto sta portando a piogge che si concentrano in momenti particolari.

Se si considera che la indiscriminata cementificazione dei suoli ha ridotto la capacità di assorbimento delle acque, dovrebbe essere evidente che i terrazzamenti con rimboschimento, le vasche di laminazione, i canali di drenaggio, siano interventi da realizzarsi quanto prima e da manutenere poi con regolarità, per evitare che si verifichino nuove e inutili tragedie, che sarebbero evitabili abbastanza facilmente.

Dappertutto si costruisce troppo e molto spesso anche senza regole, visto che il fenomeno dell’abusivismo edilizio ha raggiunto livelli impressionanti, eppure quando qualche coraggioso procuratore prova a far demolire delle case abusive accade che egli subisca perfino delle minacce di morte. 

Adesso poi ci dicono che il 94% dell’Italia sarebbe a rischio.

Riflettendo su tutte queste cose a me sembra palese che sarebbe necessario utilizzare le ingenti risorse economiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (che l'Italia ha approvato nel 2021 per rilanciare l'economia) per attuare tutta una serie di opere che consentano di mettere in sicurezza il nostro territorio.

Tuttavia, quasi sicuramente anche questa volta non accadrà nulla di tutto ciò, perché purtroppo siamo amministrati da personaggetti che, per aumentare la loro visibilità personale, preferiscono dilapidare e sperperare delle enormi risorse pubbliche nella realizzazione di faraonici e inutili ponti sullo stretto di Messina, piuttosto che realizzare opere davvero utili, le quali però richiederebbero a quegli individui molto più impegno e molte più capacità di quelle che in realtà hanno.

La nostra disgrazia è che da oltre 40 anni siamo circondati e amministrati da politici di basso livello che curano esclusivamente i loro interessi personali, mentre a noi basterebbe e servirebbe essere governati da gente che ami un po’ di più il bene comune.

Come diceva benissimo Benedetto Croce
Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini.
Abbiamo solo bisogno di più gente onesta.


Intermezzo musicale : Those Were the Days

Those Were the Days” (letteralmente ”Quelli erano i giorni”) è una canzone che tratta di reminiscenza sulla giovinezza e sull'idealismo romantico, e che viene attribuita a Gene Raskin, il quale ha scritto il testo inglese utilizzando come base la musica della canzone romantica russa "Дорогой длинною" (letteralmente "By the long road"), la quale era stata composta da Boris Fomin con le parole del poeta Konstantin Podrevsky.

Il testo di “Those Were the Days” non è quindi una traduzione del testo della canzone russa "Дорогой длинною", della quale ha preso solo la musica e le cui prime registrazioni risalgono addirittura al 1925.

La canzone "Дорогой длинною" acquisì una certa popolarità internazionale quando nel 1953 essa fu cantata con i suoi testi originali russi nel film “Innocents in Paris” dalla chanteuse russa Ludmila Lopato.

Gene Raskin ascoltò probabilmente così quella canzone durante la sua gioventù, e quando poi iniziò a suonare musica folk nel Greenwich Village di New York con sua moglie Francesca, decise di scrivere insieme a lei dei nuovi testi in inglese per la vecchia musica russa, proteggendo sia la musica che i testi a suo nome e iniziando a cantarla in giro per il mondo.

Fu così che questa canzone arrivò anche alle orecchie di Paul McCartney, che se ne innamorò, tanto da arrivare a produrne la registrazione che Mary Hopkin fece negli anni 60 del secolo scorso.

In seguito la canzone fu tradotta in moltissime lingue per poter essere rilasciata in tanti Paesi diversi.

Nel 1959 Theodore Bikel registrò la canzone in lingua russa.

Di seguito riporto quindi il link di tre varianti basate sulla medesima musica:

  • la canzone “Those Were The Days” cantata in lingua russa (la versione che preferisco),
  • la canzone “Those Were The Days” cantata in lingua inglese,
  • la canzone "Дорогой длинною" cantata in lingua russa.


Those were the days (Original) Russian - Дорогой длинною (English Lyrics)
https://youtu.be/bMly5NzZ5Ek

Mary Hopkin - Those Were The Days - 1968
https://youtu.be/y3KEhWTnWvE

Russian Romantic Song - By the Long Road / Дорогой длинною (Red Army Choir Version)
https://youtu.be/Bl27uQpWiYA

Testo della canzone "Those Were the Days"
Once upon a time there was a tavern
Where we used to raise a glass or two
Remember how we laughed away the hours
And dreamed of all the great things we would do

Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
La la la la...
Those were the days, oh yes those were the days

Then the busy years went rushing by us
We lost our starry notions on the way
If by chance I'd see you in the tavern
We'd smile at one another and we'd say

Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
La la la la...
Those were the days, oh yes those were the days

Just tonight I stood before the tavern
Nothing seemed the way it used to be
In the glass I saw a strange reflection
Was that lonely woman really me

Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
La la la la...
Those were the days, oh yes those were the days

Through the door there came familiar laughter
I saw your face and heard you call my name
Oh my friend we're older but no wiser
For in our hearts the dreams are still the same

Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
La la la la...
Those were the days, oh yes those were the days


“Mi fa un Baffo il Gatto Nero”: un festival contro i luoghi comuni in difesa degli animali

Alle ore 16.00 di domani, sabato 26 novembre 2022, a Roma, presso la Casa del Cinema in Largo Marcello Mastroianni, 1, si svolgerà la II edizione del festival “Mi fa un Baffo il Gatto Nero”, che costituisce un progetto di sensibilizzazione per ricordare a tutti noi quali siano i veri pericoli della strada.

Il festival segue temporalmente ai festeggiamenti della Giornata Internazionale del Gatto Nero, che ogni anno si celebra il 17 di novembre, e, con l’intento di contrastare certi biechi luoghi comuni, vuole essere una campagna educativa per la difesa degli animali e in favore della sicurezza stradale.

Infatti, non è il passaggio dell’innocuo felino, tantomeno quello di cani, volpi, ricci, istrici e altri animali, ciò che determina i tanti incidenti che accadono sulle nostre strade, visto che tali sinistri sono quasi sempre provocati da alcuni comportamenti incauti degli automobilisti, come la velocità e la distrazione.

Ormai tutti dovrebbero aver capito che il gatto nero non porti sfortuna, eppure ancora oggi questa antica superstizione medioevale riesce a produrre dei pregiudizi nei confronti di quel bellissimo felino dal passo elegante e fiero come una pantera.

Quindi ben venga ogni manifestazione come questa, che è stata ideata proprio con lo scopo di combattere i falsi pregiudizi e tutelare tutti quegli animali, che troppo spesso sono ancora considerati portatori di negatività o di pericolo.

Nel corso della manifestazione verranno premiati gli autori delle centinaia di foto e video che gli amanti di pet e wild hanno inviato.

Da quest’anno c’è anche una sezione letteraria, nella quale verranno premiati gli scrittori e i poeti che hanno dedicato i loro componimenti al mondo della natura, attraverso racconti o poesie.


Di seguito si richiama un vademecum che è stato stilato dalla Polizia di Stato e che riporta alcune importanti e utili regole alle quali è bene attenersi sulla strada:

  • Guidare non è uno scherzo, quindi non distrarti!
  • Se al mattino presto, all’imbrunire o di notte ti trovi nelle vicinanze di una campagna, bosco o cespuglio, fai molta attenzione: un animale potrebbe comparire all’improvviso tagliandoti la strada.
  • Se vedi un animale sul ciglio di una strada, rallenta e non accecarlo con gli abbaglianti.
  • Se l’animale è proprio in mezzo alla strada, rallenta e, se occorre, fermati; ma non dimenticare le quattro frecce! I conducenti dei veicoli che sopraggiungono capiranno che c’è un ostacolo. Usa il clacson e i fari anabbaglianti, vedrai che l’animale si allontanerà e tu potrai riprendere il viaggio.
  • Non sterzare improvvisamente e non invadere le altre corsie per schivare un animale, è pericoloso per te e per gli altri. Mantieni sempre una velocità adeguata così avrai il tempo di frenare.
  • Se investi un animale vagante, mantieni la calma, ferma il veicolo, aziona le quattro frecce, indossa il giubbotto catarifrangente e posiziona il triangolo di emergenza: collocalo però ad almeno 50 metri alle spalle del veicolo (100 mt. in autostrada).
  • Chiama subito il 112 se investi un animale e ricordati di comunicare dove ti trovi e la posizione dell’animale. I soccorsi non tarderanno ad arrivare.
RICORDA:
  • L’investimento di un animale, che sia un cane, un gatto, un capriolo o qualsiasi altro animale selvatico o d’affezione, dev’essere obbligatoriamente denunciato altrimenti si incorre nella violazione dell’art. 189 del Codice della Strada che prevede sanzioni fino a 1691 euro.
  • Appropriarsi o portar via l’animale selvatico morto costituisce reato perseguito penalmente.

L’operazione “Dream earnings” ha portato alla luce una frode milionaria

Dopo due anni di un’articolata e complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Pordenone, la Polizia di Stato ha potuto portare alla luce una lunga serie di truffe, che venivano compiute mediante del falso trading online da un’organizzazione di truffatori abilissimi nell’utilizzo di convincenti tecniche di persuasione e plagio, con le quali riuscivano a indurre le vittime a indebitarsi e a versare loro nel corso del tempo anche svariate centinaia di migliaia di euro su dei conti correnti esteri.

Si stima che l’organizzazione malavitosa abbia truffato diverse centinaia di cittadini italiani residenti in tutto il territorio nazionale per un ammontare che potrebbe aggirarsi intorno ai 60 milioni di euro.

La truffa iniziava con un annuncio pubblicato su internet, oppure con una telefonata, oppure con una email con cui veniva proposto un primo piccolo investimento, che riguardava l’acquisto di azioni Amazon per il modesto importo di 250 €, e di osservarne il rendimento per una settimana.

Alle vittime, attraverso la consultazione di piattaforme di trading opportunamente configurate, veniva quindi fatto vedere che il loro investimento si triplicava nel giro di pochi giorni; ciò rendeva più credibile "l’affare" e convinceva molti cittadini che i rendimenti stratosferici che erano stati promessi fossero reali.

I truffatori avevano messo in piedi anche due veri e propri call center con più di 60 postazioni dotate di computer, nei quali agivano almeno due diverse tipologie di figure:

  • gli operatori che gestivano il primo contatto con le vittime e verificavano la loro disponibilità ad investire,
  • gli operatori che operavano come consulenti e che guidavano le vittime verso gli investimenti a loro dire più vantaggiosi.
L’intensa attività di intercettazione dei flussi informatici sul server che i truffatori utilizzavano per gestire i call center ha evidenziato che essi si servivano della tecnica del tunnelling VPN per oscurare gli indirizzi IP albanesi realmente utilizzati, permettendo così ai truffatori di aggirare i sistemi di allerta degli istituti bancari italiani.

L’abilità di quei furfanti era talmente elevata che la maggior parte delle vittime acconsentiva a farli operare direttamente sui propri personal computer per disporre da remoto i bonifici esteri, mediante l’installazione di un software di controllo a distanza denominato “Anydesk”, che poi si è rivelato essere uno spyware che consentiva ai truffatori di spiare i documenti riservati delle vittime per capire la consistenza delle loro reali disponibilità economiche.

Inoltre, i truffatori, dopo aver acquisito il libero accesso ai computer delle vittime, molto spesso controllavano le loro email, le loro fotografie e i loro documenti, sfruttando poi tutte queste informazioni per fare del social engineering per il plagio dei malcapitati, quando essi diventavano restii a effettuare degli ulteriori investimenti.

Quando poi le vittime chiedevano di incassare i loro illusori profitti, i truffatori accampavano un sacco di ragioni e per lo sblocco del denaro pretendevano perfino il pagamento di una fantomatica commissione da versare a una sedicente agenzia dell’Unione Europea (per ottenere il pagamento di queste cosiddette commissioni i componenti della banda sono addirittura arrivati a contattare le vittime presentandosi come addetti di una società di recupero crediti).

Gli strabilianti guadagni da sogno che in tanti si erano illusi di poter realizzare in tempi rapidi si sono però trasformati in pesantissime perdite totali, perché i tuffatori ovviamente non hanno mai restituito neppure la somma “investita” inizialmente

Per avere un’idea di quanto sia stata vasta e complessa l’indagine basta dare uno sguardo ai seguenti numeri:
  • nella banca dati della banda sono stati trovati circa 90.000 contatti telefonici di cittadini italiani pronti per essere contattati con le false proposte d’investimento,
  • sono state effettuate più di 42.000 intercettazioni telefoniche,
  • è stato analizzato circa 1 terabyte di traffico telematico passante per il server dei truffatori.

La citazione del 23 novembre 2022

«un cane val più di un cristiano.
Lei lo picchia e lui le è affezionato l’istesso,
non gli dà da mangiare e lui le vuole bene l’istesso,
lo abbandona e lui le è fedele l’istesso.
Il cane è nu signore, tutto il contrario dell’uomo».

«Io mangio più volentieri con un cane che con un uomo».

(Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, meglio noto come Totò)


A me Totò non è mai piaciuto particolarmente.
Alle superiori avevo un carissimo compagno di classe che lo adorava e che conosceva a memoria quasi ogni sua battuta, ma a me lui e i suoi film non ispiravano alcuna simpatia o attrazione.

Solamente poche settimane fa Totò mi è diventato improvvisamente molto simpatico quando mi è capitato di leggere queste sue bellissime parole, che egli pronunciò durante un’intervista che Oriana Fallaci gli fece nel 1963, nel corso della quale la grande giornalista e scrittrice chiese a Totò lumi su quei 220 cani che egli era arrivato ad adottare, pur di toglierli dalla strada, e che odiava chiamare randagi, perché considerava quel termine inadatto e quasi volgare.

Peraltro ho pure scoperto che nel 1965 Totò fece costruire a Roma l’innovativo rifugio “L’Ospizio dei Trovatelli” per 45 milioni delle vecchie lire.


Breve spezzone dell’intervista che nel 1963 Oriana Fallaci fece a Totò

E allora mi dica: perché recita in quei brutti film?
«Signorina mia: io non prendo i 100, i 70, i 50 milioni di lire che prendono gli altri.
E ciò di proposito, perché se sento dire che il tale o la tale hanno preso 600 milioni per la parte in un film, resto inorridito, schifato.
Io non ho mai voluto prendere grandi cifre perché ho sempre pensato che il produttore deve guadagnare, col film.
Se non guadagna, fallisce.
Se fallisce, io non faccio più film.
E se un po’ alla volta falliscono un po’ tutti, dopo che faccio?
I film dove recito io son commerciali, son filmetti arraffati, destinati alle sale di seconda visione, e costano poco: anche come film.
Quando son lì, non posso mica dire no, questo io non lo fo, non mi piace, non va…
Sarebbe scorretto, scortese…
Senza contare che io non posso vivere senza far nulla: se vogliono farmi morire, mi tolgano quel divertimento che si chiama lavoro e son morto.
Poi sa: la vita costa, io mantengo 25 persone, 220 cani…
I cani costano…».

Duecentoventi cani?!? E perché? Che se ne fa di 220 cani?
«Me ne faccio, signorina mia, che un cane val più di un cristiano.
Lei lo picchia e lui le è affezionato l’istesso,
non gli dà da mangiare e lui le vuole bene l’istesso,
lo abbandona e lui le è fedele l’istesso.
Il cane è nu signore, tutto il contrario dell’uomo».

Lei non ha una gran stima degli uomini. Una buona opinione del Suo prossimo. E forse non ha nemmeno molti amici.
«No. No. No!
Io mangio più volentieri con un cane che con un uomo.
Di amici… ne avrò due, forse.
Sì, due ne ho: il conte Paolo Gaetani e il conte Fabrizio Sarazani.
A parte il titolo, due che lavorano, come me: umili operai, come me.
Perché vede quella mia battuta «siamo uomini o caporali» non è affatto un gioco.
Il mondo io lo divido così, in uomini e caporali.
E più vado avanti, più scopro che di caporali ce ne son tanti, di uomini ce ne sono pochissimi».

Come è possibile che il caffè macinato costi meno di quello in grani ?

Andando in qualsiasi negozio e in qualsiasi supermercato mi capita sempre di sorprendermi per il fatto che il caffè macinato costi meno di quello in grani.

Non si tratta di una differenza esorbitante, però la cosa mi sconcerta perché mi aspetterei che un prodotto che viene sottoposto a una lavorazione aggiuntiva costi poi di più, invece le mie attese vengono sempre regolarmente smentite, perché si direbbe che per il caffè non valga la regola che un prodotto più lavorato e che offre un servizio supplementare debba costare di più di un prodotto grezzo, visto che per tutte le diverse marche trovo sempre che il caffè macinato sia più conveniente del caffè in grani.

Per poter dare una evidenza empirica di ciò che ho appena affermato ho provato ad andare in rete sul sito di una notissima azienda e ho trovato che

  • 500 grammi di caffè macinato costano 7,98 euro,
  • 500 grammi di caffè in grani costano 8.59 euro.
(questo è solo un banalissimo esempio, per fare il quale la scelta del tipo di caffè da considerare è stata puramente casuale. Si potrà facilmente verificare che tale bizzarria sia pressoché generalizzata).

Tra l’altro, sul sito che ho visitato, il caffè in grani viene venduto in confezioni da 500 grammi oppure da 1.000 grammi, mentre il caffè macinato viene venduto solamente in confezioni da 250 grammi; anche questo aspetto mi è sembrato avere la sua stranezza, perché solitamente le confezioni più piccole vengono vendute con un prezzo al chilo più alto, ma anche ciò sembra non accadere per il caffè.

Nella mia famiglia d’origine sono sempre stato abituato a non acquistare prodotti grattugiati o macinati, quindi in vita mia non ho mai comperato né del pane grattugiato né del formaggio grattugiato, però devo confessare che dopo il matrimonio ho iniziato a usare il caffè macinato.

Lo faccio per pigrizia, ma ammetto che ogni volta provo un certo disagio e mi sento anche un po’ stupido, specialmente da quando un paio di anni fa ho letto il libro “Siete pazzi a mangiarlo!” nel quale Christophe Brusset, un ingegnere che per anni ha lavorato ai massimi livelli nelle principali multinazionali del cibo, ha raccontato le molte porcherie che vengono compiute dalle aziende di quel settore per smerciare qualsiasi tipo di prodotto o materia prima, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, al solo scopo di ottenere dei margini di guadagno i più alti possibili.

In particolare ero rimasto molto impressionato e colpito quando avevo letto che una grande azienda aveva acquistato in India una grossa quantità di peperoncini, per poi accorgersi, all’arrivo della merce in Europa, che l’intera partita era contaminata con feci di ratti, con topi morti essiccati e con altra spazzatura non meglio specificata.
Pur di non dover perdere i soldi già pagati per l’acquisto, i dirigenti di quell’azienda decisero di far triturare il tutto e di metterlo in commercio come peperoncino in polvere.


Il padre di Saman è stato arrestato, ma per frode

La settimana scorsa quasi tutti i giornali italiani, sia su carta sia su video, hanno sbandierato con enfasi la notizia che il padre della povera Saman sarebbe stato arrestato in Pakistan per l'omicidio della figlia.

Il guaio è che, come ha correttamente evidenziato l’ottima Anna Boiardi della trasmissione televisiva “Quarto Grado”, Shabbar Abbas è stato sì arrestato nel Punjab pachistano, ma solamente con l'accusa di frode da 20mila dollari ai danni di un connazionale.
Egli è stato subito trasferito a Islamabad dove dovrebbe essergli notificata (magari ora la notifica è già avvenuta) la “red notice” dell'Interpol, relativa al mandato di cattura internazionale per l'omicidio della figlia Saman, che era scomparsa il 30 aprile 2021 da Novellara di Reggio Emilia, dopo aver ripetutamente rifiutato un matrimonio combinato.

Nel luglio 2021 le autorità italiane avevano trasmesso la loro brava richiesta di estradizione e nel settembre 2021 Marta Cartabia, la ministra della Giustizia dell’epoca, aveva sollecitato l’autorità estera a rispondere alla richiesta della Procura con celerità e a titolo di cortesia internazionale.

Il roboante annuncio dell’arresto della scorsa settimana mi è sembrata una grossa mistificazione, anche perché una eventuale estradizione pare essere molto improbabile, visto che
  • tra Italia e Pakistan mancano degli accordi bilaterali in materia,
  • la richiesta di estradizione non si basa su una sentenza di condanna, ma si basa su un provvedimento che dispone la custodia cautelare,
risulta quindi piuttosto difficile credere che le autorità pakistane possano concedere di estradare un cittadino pakistano affinché egli venga poi incarcerato in attesa di giudizio in Italia.

Il processo sulla scomparsa di Saman inizierà a Reggio Emilia il prossimo 10 febbraio, ma personalmente ho grossi dubbi che il padre della povera ragazza sarà presente.

Saman Abbas, arrestato il padre in Pakistan per l'omicidio della figlia
Mercoledì 16 Novembre 2022, 13:05 - Ultimo aggiornamento: 16:12
https://www.ilmessaggero.it/italia/saman_padre_arrestato_omicidio_utime_notizie-7056412.html

Saman, il padre arrestato in Pakistan per l'omicidio della figlia
16 nov 2022 - 13:23
https://tg24.sky.it/mondo/2022/11/16/saman-abbas-padre-arrestato-pakistan

Saman Abbas, il padre è stato arrestato per l’omicidio della figlia dopo la richiesta di estradizione
16 novembre 2022 (modifica il 16 novembre 2022 | 15:59)
https://www.corriere.it/cronache/22_novembre_16/saman-padre-stato-arrestato-l-omicidio-figlia-la-richiesta-estradizione-6466a278-65a7-11ed-9758-a021e00ba84b.shtml

L'assassinio di Saman: finalmente la svolta. Il padre in carcere in Pakistan
16/11/2022
https://www.rainews.it/articoli/2022/11/arrestato-il-padre-di-saman-abbas-luomo-non-ha-opposto-resistenza-3adfae9f-c02b-40cc-a594-9a65714baefd.html

Intermezzo musicale : 'A città 'e Pulecenella

'A città 'e Pulecenella è una canzone che è

  • stata composta totalmente da Claudio Mattone,
  • dedicata a Napoli, di cui denuncia il malaffare che la mortifica, a fronte delle sue tante bellezze.
La canzone fa parte del musical teatrale “C'era una volta... Scugnizzi”, scritto da Claudio Mattone e da Enrico Vaime e ispirato al film “Scugnizzi” di Nanni Loy.

Nel musical viene rappresentato lo scontro ideologico tra due giovani napoletani, i quali sono cresciuti insieme, ma che poi diventando grandi prendono strade diverse: uno fa il prete "di strada" e si dedica al recupero dei ragazzi del quartiere, mentre l'altro è un camorrista che usa quei ragazzi come corrieri per i suoi traffici disonesti.

'A città 'e Pulecenella
https://youtu.be/RCXKPYrzgGo


Testo della canzone " 'A città 'e Pulecenella "
T'accumpagno vico vico,
sulo a te ca si' n'amico
e te porto p' 'e Quartiere,
addó' 'o sole nun se vére,
ma se vére tutt''o riesto
e s'arápono 'e ffeneste…
e capisce comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella!
Comm'è bella, comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella.
Comm'è bella, comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella.
Mme dispiace sulamente
ca ll'orgoglio 'e chesta gente,
se murtifica, ogne ghiuorno,
pe' na máneca 'e fetiente
che nun tènono cuscienza,
che nun tènono rispetto…
comme fanno a pigliá suonno,
quann'è 'a sera, dint' 'o lietto?
Dint' 'o lietto, dint' 'o lietto,
quann'è 'a sera, dint' 'o lietto.
Dint' 'o lietto, dint' 'o lietto,
quann'è 'a sera, dint' 'o lietto.
Mo te porto a Mergellina
Sempe ca nun tiene fretta,
verso 'e ccinche d' 'a matina,
quann''o traffico 'o ppermette.
Ccá è permesso tutte cosa,
no' pecché tiene 'o diritto,
ma pecché s'è sempe fatto
o è sultanto pe' dispietto.
Pe' dispietto, pe' dispietto,
o è sultanto pe' dispietto.
Pe' dispietto, pe' dispietto,
o è sultanto pe' dispietto.
Mme dispiace sulamente
ca ll'orgoglio 'e chesta gente,
se murtifica ogne ghiuorno
e nuje ce mettimmo scuorno.
Ma nisciuno pò fá niente,
ce 'a zucammo 'a caramella…
comm'è doce e comme e bella,
'a cittá 'e Pullecenella.
Comm'è doce, comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella. la città di Pulcinella…
Comm'è doce, comm'è bella,
'a cittá 'e Pulecenella…
I' che sóngo musicante
e mme sento furtunato,
canto e sòno, sòno e canto,
chesta bella serenata.
E pecché só' 'nnammurato,
pecché forse ce só' nato,
ma vedite comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella!

Scotland Yard, un mito che si sta sgretolando sempre più

Il corpo di polizia più famoso e celebrato del mondo sembra essere diventato oggi la peggiore forza di pubblica sicurezza del pianeta e ormai i tempi in cui i suoi "bobbies" passeggiavano nelle strade cittadine armati solo di un manganello e di un fischietto, garantendo l'ordine e rassicurando i cittadini, sembrano essere definitivamente tramontati.

Quella che è anche nota con il nome di Metropolitan Police e che fu fondata nel 1829, era già riuscita a superare negli anni '70 del secolo scorso una gravissima crisi, quando alcuni dei suoi reparti investigativi erano talmente corrotti che, per evitare la catastrofe, fu necessario mettere a capo di Scotland Yard un funzionario proveniente da una polizia di provincia, il quale riuscì con fatica, mandando molti agenti sotto processo e mandandone molti altri in pensione, a trasformare apparentemente l’immagine della “Met” agli occhi dei cittadini.

Gli ultimi due anni però sono stati un vero e immane disastro provocato da un'ondata di scandali determinati da vicende di
  • discriminazione,
  • sessismo,
  • insabbiamento,
  • negligenza.
Per non parlare poi degli innumerevoli scandali causati dal coinvolgimento di poliziotti in clamorose vicende criminali.

Come quella dell’agente Couzens, un 48enne sposato con tre figli, il quale una sera di marzo del 2021 fermò in strada una 33enne mostrandole il suo tesserino e contestandole una violazione alle norme covid, la fece salire in auto, la ammanettò, la portò in campagna, la violentò e poi la uccise.
Quell’agente era chiamato “lo stupratore” dai suoi stessi colleghi, i quali sapevano tutti molto bene che egli si drogava, che era ossessionato dalla pornografia estrema, che era già stato segnalato per molestie e che tre giorni prima dell’omicidio della 33enne si era spogliato all’interno di una paninoteca.

Oppure come quella dell’agente Zaman, un 28enne arrestato nell’ottobre del 2021 con l’accusa di aver violentato in un albergo del centro di Londra una donna che aveva incontrato in un pub.

La reputazione di Scotland Yard è stata ulteriormente indebolita dal rapporto sull’Operation Hotton condotta dall’Independent Office for Police Conduct (IOPC), che all’inizio dell’anno ha fatto emergere centinaia di casi di aggressioni sessuali, decine di stupri addirittura anche nei confronti di minori, furti di denaro a persone decedute, oltre ad una aberrante serie di dialoghi di quattordici ufficiali.

Nello scorso mese di luglio poi Cressida Dick, la prima comandante donna nella storia di Scotland Yard (oltre che omosessuale dichiarata), è stata costretta a dimettersi per essere sostituita da un funzionario di lungo corso esperto di terrorismo come sir Mark Rowley.

Tuttavia, per ora la compromessa reputazione di Scotland Yard dinanzi all'opinione pubblica non risulta essere stata ancora recuperata, visto che nell’ultima indagine dello His Majesty’s Inspectorate of Constabulary and Fire & Rescue Services (HMICFRS) è emerso che
  • la polizia inglese ha accettato e accolto candidati condannati per rapine, per abusi domestici, per esposizioni indecenti, e perfino un protettore di prostitute,
  • centinaia di poliziotti corrotti stanno lavorando in Inghilterra e nel Galles,
  • le ufficiali donne e il personale femminile hanno dovuto subire con regolarità atteggiamenti sessisti e comportamenti predatori.


Annual policing reports
https://www.justiceinspectorates.gov.uk/hmicfrs/police-forces/organisational-documents-policing/annual-reports/

Operation Hotton
https://www.policeconduct.gov.uk/sites/default/files/Operation%20Hotton%20Learning%20report%20-%20January%202022.pdf

Coldiretti ha chiesto di avere subito centomila lavoratori migranti

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini la settimana scorsa ha detto chiaramente al Governo che occorre emanare immediatamente il decreto flussi 2023, per l’ingresso regolare di almeno centomila lavoratori migranti stagionali, necessari al settore agricolo già dai primi mesi del nuovo anno per

  • garantire la manodopera nei campi,
  • combattere il caporalato,
  • potenziare la produzione di cibo dell’Italia,
  • difendere la sovranità alimentare nazionale.
Nel suo intervento il presidente di Coldiretti ha sottolineato l’importanza di ridurre la dipendenza alimentare dall’estero e assicurare la possibilità di produrre e consumare prodotti al giusto prezzo.

Nel 2022, secondo Coldiretti, è aumentata in Italia la dipendenza dall’estero, visto che le importazioni di prodotti agroalimentari sono già cresciute del 29% in conseguenza della concomitanza di

  • cambiamenti climatici
  • esplosione dei costi di produzione italiani, cresciuti in misura superiore a quelli dei Paesi concorrenti.
Il presidente Prandini ha inoltre evidenziato che la sovranità alimentare sia un obiettivo da raggiungere prevedendo anche dei contratti di lavoro occasionale che consentano ai percettori di ammortizzatori sociali, come ad esempio gli studenti e i pensionati italiani, di essere assunti temporaneamente per le attività stagionali nei campi.

Prandini ha altresì sostenuto che occorra ridurre il costo del lavoro in agricoltura, per riversare i risparmi ottenuti dai datori di lavoro ai lavoratori agricoli, al fine di aumentarne il potere di acquisto.

La citazione del 16 novembre 2022

Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri.
Hanno poco ma sono in tanti.

(Ettore Petrolini)


È proprio vero che, come diceva George Orwell, “Nessuno è patriottico quando si tratta di pagare le tasse”.
Molti avrebbero il desiderio di evadere il fisco, ma sembrerebbe che solamente i più ricchi ci riescano, e che i poveri debbano rassegnarsi a pagare le tasse anche per loro.

Per conformarsi a questo squallido andazzo, l’attuale maggioranza ha, senza pudore, innalzato il tetto all’uso del contante e, stando a quel che si legge e che si sente dire, si starebbe apprestando a varare una ridicola e iniqua flat tax, a cancellare/ridimensionare il reddito di cittadinanza, oltre a varare alcuni discutibili condoni.

Il mitico Giulio Andreotti conosceva bene i suoi polli e sapeva perfettamente che “l’umiltà è una virtù stupenda. Il guaio è che molti italiani la esercitano nella dichiarazione dei redditi”, infatti molti di loro pensano che sia molto meglio dare che ricevere, solo perché il dare poi è deducibile.

Breve freddura sull’argomento
Un tasso ad un altro tasso: "Ma tu le paghi le tasse?"
"Ma veramente a me la danno gratis!"

Misure in favore dell’autoimprenditorialità giovanile e femminile in agricoltura

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 252 di giovedì 27 ottobre 2022 è stato pubblicato il decreto 20 luglio 2022 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Questo decreto risulta essere particolarmente interessante, perché esso annuncia misure in favore dell’autoimprenditorialità giovanile e femminile in agricoltura.

I punti che meritano di essere subito evidenziati sono:

  • mutui agevolati a un tasso pari a zero, della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento e di importo non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile,
  • contributo a fondo perduto fino al 35% della spesa ammissibile.
Queste agevolazioni si applicano
  • alle microimprese, alle piccole imprese e alle medie imprese in qualsiasi forma costituite, che subentrino nella conduzione di un'intera azienda agricola esercitante esclusivamente l'attività agricola da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione e che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento dell'azienda oggetto del subentro, attraverso iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Tutte questo tipo di imprese devono essere costituite da non più di sei mesi dalla data di presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni e devono essere già subentrate, anche a titolo successorio, da non più di sei mesi alla data di presentazione della domanda, nella conduzione dell’intera azienda agricola, ovvero subentrare entro tre mesi dalla data della delibera di ammissione alle agevolazioni mediante un atto di cessione d’azienda;
  • alle microimprese, alle piccole imprese e alle medie imprese che presentino progetti per lo sviluppo o il consolidamento di iniziative nei settori della produzione e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione.
In aggiunta a quanto indicato qui sopra, tutte le imprese che chiederanno di poter usufruire delle agevolazioni devono essere da almeno due anni in possesso dei seguenti requisiti:
  • esercitare esclusivamente l'attività agricola,
  • essere amministrate e condotte da un giovane di età compresa tra i diciotto e i quarantuno anni non compiuti alla data di presentazione della domanda o da una donna, in possesso della qualifica di imprenditore agricolo professionale o di coltivatore diretto, oppure, nel caso di società, essere composte, per oltre la metà delle quote di partecipazione, ed essere amministrate, da persone di entrambe le categorie  citate prima ;
  • avere sede operativa nel territorio nazionale.


DECRETO 20 luglio 2022
Misure in favore dell'autoimprenditorialità giovanile e femminile in agricoltura
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/10/27/22A06055/sg

Gazzetta Ufficiale n.252 del 27-10-2022
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2022/10/27/252/sg/pdf

Il nuovo standard Euro 7 e il nuovo standard Euro VII

Giovedì 10 novembre la Commissione europea ha pubblicato la sua proposta di regolamento per

  • lo standard di motorizzazione Euro 7 (per i nuovi motori di auto e di veicoli commerciali leggeri),
  • lo standard di motorizzazione Euro VII (per i nuovi motori di veicoli commerciali pesanti e di bus).
Prima di poter entrare in vigore questa proposta dovrà adesso passare al vaglio del Parlamento Europeo e del Consiglio per la sua approvazione finale e successivamente potrà essere adottata da parte dei vari Paesi membri.

La proposta della Commissione prevede che tutti i motori endotermici, sia diesel sia a benzina, debbano diventare meno inquinanti a partire dalle seguenti scadenze:
  • dal 2025 per i motori endotermici di nuova generazione di automobili e di furgoni,
  • dal 2027 per i motori endotermici di nuova generazione di autocarri e di bus.
Se anche a partire dal 2035 è stato programmato che tutte le auto e i furgoni venduti in Europa dovranno avere zero emissioni di CO2, la Commissione sa bene che nel 2050 ancora un'auto su cinque e più della metà dei mezzi pesanti che circoleranno sulle strade europee continueranno a emettere inquinanti dai tubi di scappamento, pertanto è stato previsto che le automobili e i veicoli commerciali leggeri dovranno rispettare i nuovi limiti Euro 7 fino a una percorrenza di 200.000 chilometri e fino ad una anzianità di utilizzo di 10 anni, entrambi target che rappresentano dei valori molto vicini a quelle che sono le anzianità medie del parco circolante europeo (nello standard Euro 6 la conformità ai limiti doveva essere garantita per delle percorrenze e delle anzianità pari esattamente alla metà di quelle previste nel nuovo standard).
Naturalmente degli aumenti analoghi riguarderanno anche gli autocarri ed i bus.

Le nuove norme Euro 7 stabiliscono anche dei limiti di emissione per degli inquinanti che precedentemente non erano stati regolamentati (come ad esempio le emissioni di protossido di azoto) e in considerazione del fatto che pure le auto elettriche causano inquinamento dai freni e dalle microplastiche rilasciate dagli pneumatici, la Commissione ha pensato bene che le Euro 7 debbano essere le prime norme a livello mondiale a dover andare oltre la regolamentazione delle sole emissioni dei tubi di scarico e che esse debbano quindi stabilire dei limiti aggiuntivi per le emissioni di particolato dei freni e delle norme sulle emissioni di microplastica degli pneumatici. Queste regole chiaramente si applicheranno a tutti i mezzi a motore, indipendentemente dal loro tipo di alimentazione, compresi quelli elettrici.

La Commissione ha inoltre indicato che
  • gli aumenti dei costi previsti in relazione alla situazione attuale rappresentano solo una piccola parte dei costi totali di acquisto dei veicoli, ovvero tra 90 e 150 euro per auto e furgoni e circa 2700 euro per autocarri e autobus,
  • i benefici ambientali superano significativamente questi costi per i produttori, per i consumatori e per le autorità, con un rapporto di oltre 5 a 1.



Commission proposes new Euro 7 standards to reduce pollutant emissions from vehicles and improve air quality
https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_22_6495

Intermezzo musicale : Bensonhurst Blues

"Bensonhurst Blues" è una canzone scritta da Artie Kaplan e da Arthur Lawrence Kornfeld ed è stata pubblicata nel 1971 nell'album “Confessions Of A Male Chauvinist Pig”.

Oscar Benton ha registrato questa canzone nel 1973 nel suo album “Bensonhurst Blues” e successivamente otto anni dopo per la colonna sonora del film francese “Pour la peau d'un flic”.

Bensonhurst Blues - Oscar Benton
https://youtu.be/UQ_dHWgHxtk


Testo della canzone "Bensonhurst Blues"
Bay Parkway wonder
You're such a success
Your pretty secretary, ha
She say you are the best
Your face always smiling
Say you sure paid your dues
But I know inside
You've got the Bensonhurst blues
Those custom-made ciggies
That you offer to me pretend
And pretend to care about my family
And those pictures on your desk
All them lies that you abuse
Do they know you suffer
From the Bensonhurst blues
Your grandmother's accent
Still embarrasses you
You're even ashamed
Of the French you once knew
You're part of the chance now
They break you making the news
But I know inside
You've got the Bensonhurst blues
But thanks for the lesson
Cause the life that I choose
Won't make me feel like living
With the Bensonhurst blues
And don't, don't try to write me
And don't bother to call
Cause I'll be in conference
Merry Christmas you all

Non è vero che la legalizzazione fermerebbe il mercato nero della cannabis

Una delle maggiori argomentazioni dei sostenitori della legalizzazione della cannabis è che con la fine del proibizionismo si colpirebbero gli affari delle mafie e si assisterebbe alla scomparsa del mercato nero.

Però tale argomentazione è priva di fondamento, perché se si considera quanto è accaduto in Canada, dove nel 2018 è stato depenalizzato il possesso di cannabis per fini ricreativi, si può facilmente vedere come là il traffico illecito non si sia estinto in alcun modo.

Tale mancata sparizione si spiega con le seguenti motivazioni:

  • gli spacciatori forniscono una cannabis più potente con più alto contenuto di THC (molto più apprezzata dai suoi consumatori),
  • gli spacciatori forniscono una cannabis a prezzi inferiori a quelli del mercato legale,
  • agli spacciatori si rivolgono quei minorenni esclusi dalla liberalizzazione.
Il tema in questo momento non è più molto attuale in Italia, perché con l’odierna maggioranza e con il presente governo è praticamente impossibile che in tempi brevi vengano riproposte delle modifiche legislative sull’argomento.

L’anno scorso abbiamo assistito alla bocciatura del referendum ad opera della Corte Costituzionale, oltre all’accantonamento, in seguito alla crisi estiva di governo, di un disegno di legge che voleva consentire la coltivazione domestica di alcune piantine di cannabis,  però per il prossimo futuro dovremmo poter stare tranquilli.

Ho pensato di scrivere ugualmente qualche riga sulla materia,
  • sia per non rischiare di dimenticarmene,
  • sia perché considero l’uso della cannabis il primo step per la stragrande maggioranza di coloro che poi diventano tossicodipendenti di sostanze molto più pericolose,
  • sia perché sono totalmente contrario alla legalizzazione della cannabis.
Molto recentemente, commentando un post su Facebook, avevo scritto che la marijuana costituiva l’inizio del cammino di molti drogati, e un signore mi aveva dato una risposta che ho anche apprezzato, ma che comunque non ritengo valida, perché quell’arguto signore mi contestava che ciò che avevo affermato per l’erba poteva valere benissimo anche per la cioccolata.

La cannabis è certamente la droga più diffusa in Italia, come dimostrano i dati delle quantità che vengono sequestrate dalle forze dell’ordine, le quali hanno dichiarato di aver confiscato nel corso del 2021 oltre 20mila chilogrammi di hashish e quasi 50mila chilogrammi di marijuana, quindi il fenomeno merita molta attenzione e sarebbe necessario intensificare tutti gli sforzi per contrastarlo.

Personalmente non ho mai fumato neppure una canna, perché i miei genitori e i miei insegnanti mi hanno incusso fin da giovane un sano terrore sull’uso delle droghe.
Ricordo ancora lo shock e il trauma che ho provato alle medie quando una mia professoressa ha proiettato in classe alcuni stralci del film “Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino”, leggendoci poi anche alcuni passi del libro.
Si è trattato di una esperienza per me sconvolgente, ma sono contento di averla vissuta perché sono convinto che mi abbia aiutato a tenermi alla larga da certe sostanze.

La vergogna dell'omicidio stradale

La legge n. 41 del 2016 ha inserito il delitto di omicidio stradale nel codice penale, quindi adesso, sulla base dell’articolo 589-bis c.p., il conducente la cui condotta imprudente abbia costituito causa di un evento mortale dovrebbe essere punito severamente.

Purtroppo l’attuale realtà è ben diversa.

È vero che nel periodo immediatamente successivo all’entrata in vigore il 25 marzo 2016 della nuova legge si sia assistito ad alcune condanne rigorose che davano un minimo di giustizia alle famiglie delle vittime.

Però la situazione è cambiata molto presto, perché gli avvocati hanno rapidamente capito i punti deboli della legge n. 41 e li hanno subito sfruttati.

Infatti, ad esempio, la legge dice che

La pena è diminuita fino alla metà quando l'omicidio stradale, pur cagionato dalle suddette condotte imprudenti, non sia esclusiva conseguenza dell'azione (o omissione) del colpevole

pertanto adesso nei processi si assiste a morbose ricerche di colpevolezza delle vittime.

Inoltre, il patteggiamento, che consente agli imputati di accordarsi con il pubblico ministero per una pena non superiore ai cinque anni di reclusione, ha ulteriormente affievolito la severità delle condanne.

Così si è arrivati a una situazione nella quale le condanne definitive per omicidio stradale, anche di persone ubriache o drogate, si aggirano mediamente intorno ai quattro anni, il che comporta che i colpevoli vengano totalmente esclusi dal carcere per essere affidati semplicemente ai servizi sociali.

Accade sempre più spesso anche che si debba assistere a casi osceni come quello della settimana scorsa, quando un ragazzo di 23 anni, risultato positivo ai test per l'individuazione di droga e di alcol, ha investito e ucciso con il suo suv una giovane ragazza di 22 anni.

Nonostante che quel ragazzo sia stato fermato per omicidio stradale aggravato, il gip lo ha subito liberato dal carcere confermando l'arresto del 23enne, ma disponendo per lui la banale misura cautelare dell'obbligo di dimora con il divieto di uscire da casa dopo le 20 fino alle 6 del mattino (tutto ciò addirittura ancor prima dello svolgimento dei funerali della ragazza).


L'omicidio stradale
https://temi.camera.it/leg17/post/OCD25-269.html?tema=temi/nuovi_reati_d

La citazione del 9 novembre 2022

Somigliano ai sordi quelli che dopo aver udito non hanno comprensione;
di loro è testimone il detto:
pur essendo presenti, sono assenti.

(Eraclito)


Questa bella frase di Eraclito pare adattarsi perfettamente ai tempi che stiamo vivendo ora, in cui si direbbe che questa maledetta guerra

  • abbia reso completamente sordi molti governanti occidentali, i quali non sentono più neppure i bambini che piangono,
  • sembra aver ispirato quel famoso proverbio che dice che
«Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire» 

La maggioranza dei britannici ha cominciato a capire che sarebbe stato meglio non uscire dall'Unione Europea

Nel 2016 l’allora premier conservatore David Cameron, che era favorevole al “Remain”, concesse il referendum sulla Brexit, perché era certo di vincerlo e perché pensava così di liberarsi dei fastidiosi intralci che gli provenivano dall’ala “Leave” del suo partito.

Come sia poi andata a finire lo sappiamo bene tutti, visto che i “Leave” vinsero con il 51,9% contro il 48,1% dei “Remain”.

Adesso, dopo sei anni dal referendum del 23 giugno 2016, i britannici sembrano essersi pentiti e dicono che sarebbe stato meglio non uscire dall'unione Europea, infatti un recente sondaggio ha rivelato che il 57% degli elettori ritiene che sia stato un errore, mentre il 43% continua a ritenere che sia stata una buona decisione.

La questione della Brexit è ancora un argomento molto discusso dai cittadini, i quali si sono resi conto che nel Regno Unito essa non stia funzionando, visto che la Gran Bretagna sta andando molto peggio della maggior parte dei Paese economicamente sviluppati.
Finora l’epidemia di Covid e la guerra in Ucraina hanno coperto gli effetti dell'uscita dall'Unione Europea, ma già dall’inizio di quest’anno hanno cominciato a manifestarsi le prime conseguenze e ben presto esse emergeranno completamente.

Anche se la Brexit costituisce un tema molto trattato dalla popolazione, sembra che i politici la considerino una “patata bollente” dalla quale preferiscono tenersi alla larga e di cui per il momento scelgono di non parlare

Due catene di farmacie americane hanno offerto fiumi di denaro per chiudere un mare di cause riguardanti la crisi degli oppioidi

Gli oppioidi sono farmaci antidolorifici (sul tipo dell’ossicodone) che sono purtroppo caratterizzati

  • dal fatto che creano una fortissima dipendenza,
  • dal problema dell’abuso, ovvero dallo sviluppo di un comportamento che induce alla continua ricerca del farmaco anche quando dal punto di vista medico esso non sarebbe più necessario.
Il rischio che si crei una dipendenza è particolarmente elevato con questa tipologia di farmaci, perché essi, oltre a legarsi ai recettori del dolore per impedirne la sensazione, stimolano alcune specifiche cellule cerebrali che poi rispondono tramite dei segnali biochimici, i quali si traducono in una sensazione di piacere e di benessere.

Tra il 1999 ed il 2019 quasi mezzo milione di persone sono morte negli Stati Uniti per overdose di pillole di oppioidi che erano state regolarmente prescritte come antidolorifici.

Lo scorso mese di agosto un giudice federale di Cleveland aveva condannato CVS Health, Walgreens e Walmart (tre delle principali catene di farmacie degli Usa) a pagare a due contee dell'Ohio un risarcimento di 650 milioni di dollari per aver contribuito alla crisi sanitaria degli oppioidi negli Stati Uniti.

Il pagamento non si verificherà tutto nell’immediato, perché è stato previsto che esso avvenga nel corso dei prossimi 15 anni, inoltre esso dovrà comprendere anche il finanziamento di progetti per la prevenzione della dipendenza da farmaci oppioidi. 

Nei giorni scorsi CVS Health e Walgreens hanno espresso la volontà di chiudere tutte le rimanenti cause con gli Stati, con le città e con le tribù dei nativi americani relative alla crisi degli oppioidi e hanno proposto quanto segue:

Per dare un’idea dell’entità delle cifre di cui si sta parlando basterebbe pensare che per costruire il ponte sullo Stretto di Messina sarebbero necessari circa 4 miliardi di euro, quindi in pratica si può dire che entrambe le catene di farmacie abbiano offerto l’equivalente di un ponte sullo Stretto per cercare di chiudere tutte le rimanenti cause sulla crisi degli oppioidi.

I soldi magari non daranno la felicità, però, come stanno dimostrando CVS Health e Walgreens, si potrebbe dire che i soldi diano la possibilità di liberarsi da una moltitudine di fastidi.

Intermezzo musicale : Sway

Oggi ho pensato di ascoltare un'esecuzione di quella "Sway" di Dean Martin cantata dall’austriaco Markus Haider, il quale fa parte dei The Gang Guys, che si sono soprannominati "The Austrian Rat Pack".

Questa interpretazione di “Sway” faceva parte di uno spettacolo relativamente recente, che dovrebbe essersi svolto intorno al 2009.
Peraltro l'editore della band ha convertito in bianco e nero il video dell'esibizione, conferendole così un aspetto più datato.

Markus Haider è anche apparso come attore in alcuni film.

"Sway" (Frank Sinatra, Dean Martin & Sammy Davis - Gang Guys Tribute TV Show)
https://youtu.be/jx0llzSntd8

Quando accadono vicende simili a quelle del Gnl americano di solito si dice che i casi sono due: o sono scemi, oppure sono disonesti

Nel tentativo di far desistere Putin dall’invasione dell’Ucraina, l’Unione europea

  • ha introdotto le ormai famose e da più parti vituperate sanzioni economiche,
  • ha deciso il blocco dei trasferimenti di tecnologie verso la Russia,
  • intende rendersi totalmente indipendente dal gas russo entro il 2027.
L’Unione europea ha quindi puntato forte sul Gnl proveniente dagli Stati Uniti allo scopo di sostituire le importazioni di gas russo.

Questa improvvida strategia ha un colossale punto debole dovuto al fatto che il Gnl americano è molto più caro del gas russo, arrivando a costare anche fino a cinque volte di più.

Oltre ad avere costi di acquisto fortemente maggiori, il Gnl americano ha anche ulteriori criticità connesse alla complessità della sua lunga filiera.
Infatti, per ottenere il Gnl
  • il gas deve innanzitutto essere trasferito dai giacimenti a degli impianti speciali che lo portano allo stato liquido a una temperatura di 162 gradi sotto zero, la quale ne riduce il volume di circa 600 volte,
  • dopodiché esso viene caricato su apposite navi metanifere per il trasporto,
  • infine, una volta giunto a destinazione, il Gnl deve essere rigassificato per poter venire immesso nella rete di distribuzione.
Naturalmente tutte queste operazioni hanno dei costi, che per quanto riguarda il trasporto e la rigassificazione sono notevoli e si aggiungono ai già notevoli costi di acquisto, rendendo totalmente antieconomico il Gnl americano.

Ma l’assurdità di questo resoconto non è ancora finita, perché, per ciò che riguarda almeno l’Italia, i rigassificatori esistenti sono troppo pochi, quindi bisogna investire altre ingenti risorse pubbliche per la costruzione di nuovi rigassificatori, i quali poi dovranno presto essere abbandonati in vista di quella decarbonizzazione indispensabile per non mandare definitivamente in malora il pianeta.

Tutto questo per dire che secondo me nessun homo oeconomicus avrebbe mai fatto una scelta totalmente priva di razionalità come quella di sostituire l’economico gas russo con il dispendioso Gnl americano.
Proprio in base a tale considerazione, quando mi ritrovo al bar con gli amici, a volte mi capita di dire che penso che la marchesa Ursula Gertrud Von der Leyen e il banchiere Mario Draghi siano degli idioti oppure dei corrotti, perché altrimenti non riuscirei a spiegarmi questa loro scelta.

Ogni volta che mi accade di affrontare questioni di questo tipo si accresce sempre più in me la grande e inesaudibile curiosità di poter conoscere di quanto è variato negli ultimi 20 mesi il patrimonio personale di quel banchiere che ha preceduto la Meloni al governo del Paese.

Questa stranissima vicenda inoltre mi fa quasi venire il sospetto che quell'abnorme lievitazione dei prezzi del normale gas, la quale è iniziata già due anni fa, sia in qualche modo stata orchestrata proprio per rendere un po' meno platealmente evidente il grande svantaggio di prezzo del Gnl americano.

I nostri amati smartphone troppo spesso vengono utilizzati dai manigoldi per raggirarci

Il nostro smartphone è diventato uno degli strumenti preferiti dai cybercriminali per tentare di raggirarci e per derubarci di un po’ di soldini.

Non si tratta quasi mai di cifre importanti singolarmente, ma il fenomeno è talmente diffuso che quando i fatti vengono valutati nel loro complesso si vede che i totali sono davvero notevoli e che in termini quantitativi si tratta di qualcosa di rilevante, infatti solo negli ultimi 12 mesi

  • quasi 600.000 italiani hanno dichiarato di essere stati vittime di una truffa connessa alle utenze luce e gas,
  • circa 540.000 italiani hanno dichiarato di essere stati vittime di una truffa connessa alle carte elettroniche,
  • oltre 430.000 italiani hanno dichiarato di essere stati vittime di una truffa connessa alla telefonia mobile.
Tutte queste truffe hanno delle modalità di esecuzione informatiche e si concentrano sul fattore umano per far uscire i soldi dalle nostre tasche con la strategia di indurci a compiere delle azioni che poi permettano a quei furfanti di realizzare il loro raggiro.

Gli smartphone vengono scelti perché essi contengono molti nostri dati sensibili, quali ad esempio: i nostri conti bancari, le nostre email, le credenziali dei nostri account online, le nostre password, etc.

Le truffe sono molteplici e la loro tipologia è in continua e rapida evoluzione, visto che i malintenzionati inventano sempre nuovi metodi per cercare di fregarci, comunque attualmente si possono riassumere nella seguente classificazione:
  • truffe del virus sullo smartphone,
  • truffe “Wangiri” (le cosiddette truffe dello squillo),
  • truffe del vishing,
  • truffe dello smishing.

Le truffe del virus sullo smartphone,
Con questo genere di truffe la vittima riceve dei falsi messaggi d'allarme che la informa di un virus che avrebbe infettato il suo smartphone e la sollecita a scaricare un antivirus, che però in realtà si rivela poi essere un dannoso malware oppure un dannoso spyware.

Le truffe “Wangiri”
Si tratta di un inganno molto diffuso con il quale la vittima riceve sul proprio smartphone una chiamata di un unico squillo per attirare l’attenzione.
Quando la vittima, spinta dalla curiosità, richiama il numero riceve una risposta immediata, che a volte risulta essere muta, mentre altre volte parte un audio registrato che intrattiene l’interlocutore per diversi secondi.
In entrambi i casi la trappola è scattata nel momento in cui è avvenuta la risposta e, anche se a prima vista il tutto potrebbe sembrare quasi uno scherzo, questo scherzetto potrebbe arrivare a costare anche 1,5 euro al secondo, perché quella telefonata viene reindirizzata a una linea a pagamento che arricchisce i truffatori e che prosciuga il credito della malcapitata vittima.

Le truffe dello smishing,
Lo smishing è una forma di phishing che utilizza gli smartphone come porta di accesso per sferrare un’imboscata attraverso degli SMS (il termine smishing deriva proprio dal fatto che si tratta di un phishing che si avvale di SMS) che inducano la vittima
  • a cliccare su un link, oppure
  • a rispondere al messaggio inserendo dei dati personali, oppure
  • a scaricare sullo smartphone dei programmi che poi si rivelano essere dei dannosi malware oppure dei dannosi spyware.
Le truffe del vishing,
Il termine vishing deriva dall’unione della parola voice e della parola phishing e si ha quando il truffatore contatta la vittima direttamente per telefono o tramite messaggio vocale per sollecitarla a compiere determinate azioni oppure per carpirle dei dati personali, che verranno poi usati per sottrargli denaro, ad esempio accedendo al suo conto corrente, impossessandosi del suo numero di carta di credito, oppure convincendolo a effettuare un bonifico.

La citazione del: 2 novembre 2022

"Il primo modo per valutare l'intelligenza di un principe è vedere di quali uomini si circonda"

Niccolò Machiavelli )


Questa citazione potrebbe valere anche per la premier Giorgia Meloni, in considerazione del fatto che nell’ultimo mese lei ha continuato a dichiarare che sulla composizione del suo governo sarebbe stata lei a decidere tutto.

Magari però donna Giorgia ha ritenuto che l’attività di governo sia solo un lavoro transitorio, quindi forse ha pensato bene che per quell’ incarico fosse molto meglio tenersi vicino i suoi amici e di tenersi ancora più vicino i suoi nemici.
Pertanto, per poter valutare meglio l'intelligenza dell’attuale presidente del consiglio dei ministri bisognerebbe indagare sul suo “cerchio magico”, che potrebbe/dovrebbe trovarsi là dove si trova il fulcro del suo potere, ovvero plausibilmente nel suo partito.

Governo. Meloni: "Pronta a metterci la faccia."
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/meloni-ci-metto-la-faccia-decido-io

Governo, Meloni: «No a diktat, io ci metto la faccia.»
https://www.corriere.it/politica/22_ottobre_05/governo-meloni-ci-metto-faccia-fase-piu-difficile-vita-repubblica-056dd2c0-44ee-11ed-b1df-7473c7dbd1a7.shtml

Nuovo governo, Meloni: "No nomi imposti, io ci metto la faccia"
https://www.quotidiano.net/elezioni/diretta-oggi-nuovo-governo-05-10-2022-1.8148410

A Cuba il disastro nucleare fu scongiurato, ma in Ucraina non ci giurerei che la cosa possa ripetersi

L’ultima volta che è stata sfiorata una guerra nucleare risale agli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, quando la crisi dei missili di Cuba portò gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica a un confronto talmente serrato da rischiare di trasformarsi in un conflitto atomico.

Ad una prima rapida analisi la suindicata situazione di circa sessant’anni fa potrebbe sembrare in parte simile alla presente crisi Ucraina, però i due contesti sono profondamente diversi, perché gli atteggiamenti dei due contendenti attuali differiscono in modo sostanziale dagli atteggiamenti che il presidente americano e il segretario generale del partito comunista dell'Unione Sovietica ebbero tanti anni or sono.

Infatti, a quel tempo nessuno dei due antagonisti voleva realmente la guerra, quindi non fu troppo complicato trovare la maniera di uscire dallo stallo in modo tale che né John Fitzgerald Kennedy né Nikita Chruščёv dovessero perdere la faccia.

L’attuale problema sta proprio nel fatto che i protagonisti dell’epoca erano personaggi come Kennedy, Chruščёv, Fidel Castro, papa Giovanni XXIII, mentre adesso l’occidente è guidato da una persona imbarazzante come bidone Biden che i giornali americani descrivono essere un demente che scoreggia in pubblico, che si dimentica le cose, che ogni tanto cerca di parlare con persone che sono morte da tempo, e che non riconosce più certe persone.

A un Biden 80enne e in quelle condizioni non interessa particolarmente salvare la faccia, sia perché ormai l’ha già persa da un bel po’, sia perché il suo unico obiettivo sembra essere quello di sconfiggere Putin, il quale invece non vuole assolutamente perdere.

In una siffatta situazione risulta evidente che una rapida risoluzione della crisi sia pressoché impossibile, perché nessuno dei due avversari cerca la pace.

Bisognerebbe allora rendersi conto che la guerra è semplicemente una follia, sia quella d’attacco sia quella di difesa, e che la logica militare non porterà ad alcuna soluzione positiva, perché

  • le guerre si concludono sempre con un vincitore e con uno sconfitto,
  • nelle guerre si usano sempre tutte le armi disponibili.
Si ritorna quindi al problema della qualità dei governanti attualmente disponibili, che purtroppo è scarsissima.
Biden, come si è già visto, viene descritto come un rimbecillito, ma mi sembra che anche i suoi  alleati non siano molto meglio di lui, visto che i vari Mario Draghi, Boris Johnson, Emmanuel Macron, Olaf Scholz, Ursula Gertrud Von der Leyen, e compagnia bella, gli si sono supinamente accodati contro ogni logica sia umana che economica.

Peraltro personalmente penso che tutta questa scodinzolante congrega di governanti, si stia comportando in un modo vigliacco, perché tutti loro nella sostanza sono in guerra contro la Russia, ma, non potendo/volendo farlo apertamente, si limitano a farla per procura inviando in modo vile delle armi e dei soldi in Ucraina, lasciando poi che là le persone muoiano a migliaia come mosche.
Tutti loro sanno benissimo che la gente occidentale non sarebbe disposta ad andare a morire per gli ucraini, quindi i nostri governanti preferiscono agire in un modo subdolo e opaco che considero da codardi.

Adesso perfino donna Giorgia Meloni sembra essersi trasformata in una fervida Dragloni, la quale ha cominciato a incamminarsi lungo il funesto tragitto tracciato dal banchiere romano.

L’unica persona che si sta dimostrando all’altezza della situazione è papa Francesco, che però viene spesso censurato e oscurato dalla martellante propaganda bellicista.

In un simile contesto sembra allora che l’unica soluzione per interrompere rapidamente quello straziante spargimento di sangue sia un immediato cessate il fuoco, che lasci poi a una resistenza non violenta alla Gandhi il compito di reagire all’oppressione.
I tempi diventeranno magari un po' più lunghi, ma in questo modo certamente saranno salvate tante vite.

A margine e a titolo di appunto scrivo che viene quasi il sospetto che la crisi in Ucraina sia stata premeditatamente orchestrata nella supposta illusione che un eventuale nuovo Piano Marshall tra i Carpazi, con la prosperità che ne sarebbe conseguita, avrebbe consentito di superare e nascondere una buona parte di quei grandi e difficili problemi che attanagliano l’occidente.
Il grosso guaio però è che quell’illusione rischia seriamente di trasformarsi in una supposta (in questo caso questo termine non viene inteso nel suo senso di “ipotizzata”).