Tre parole per spiegare la frana di Ischia : incuria, incuria, e incuria

È vero che tra mezzanotte e le sei del mattino a Ischia sono caduti centoventi millimetri di pioggia, e che è piovuto come mai era accaduto negli ultimi venti anni, però attribuire la frana del Monte Epomeo che ha devastato Casamicciola solamente a quel nubifragio sarebbe piuttosto sciocco e anche irresponsabile.

Ormai è chiaro che tempeste simili diventeranno sempre più frequenti e che esse saranno ancora più devastanti, perché il cambiamento climatico in atto sta portando a piogge che si concentrano in momenti particolari.

Se si considera che la indiscriminata cementificazione dei suoli ha ridotto la capacità di assorbimento delle acque, dovrebbe essere evidente che i terrazzamenti con rimboschimento, le vasche di laminazione, i canali di drenaggio, siano interventi da realizzarsi quanto prima e da manutenere poi con regolarità, per evitare che si verifichino nuove e inutili tragedie, che sarebbero evitabili abbastanza facilmente.

Dappertutto si costruisce troppo e molto spesso anche senza regole, visto che il fenomeno dell’abusivismo edilizio ha raggiunto livelli impressionanti, eppure quando qualche coraggioso procuratore prova a far demolire delle case abusive accade che egli subisca perfino delle minacce di morte. 

Adesso poi ci dicono che il 94% dell’Italia sarebbe a rischio.

Riflettendo su tutte queste cose a me sembra palese che sarebbe necessario utilizzare le ingenti risorse economiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (che l'Italia ha approvato nel 2021 per rilanciare l'economia) per attuare tutta una serie di opere che consentano di mettere in sicurezza il nostro territorio.

Tuttavia, quasi sicuramente anche questa volta non accadrà nulla di tutto ciò, perché purtroppo siamo amministrati da personaggetti che, per aumentare la loro visibilità personale, preferiscono dilapidare e sperperare delle enormi risorse pubbliche nella realizzazione di faraonici e inutili ponti sullo stretto di Messina, piuttosto che realizzare opere davvero utili, le quali però richiederebbero a quegli individui molto più impegno e molte più capacità di quelle che in realtà hanno.

La nostra disgrazia è che da oltre 40 anni siamo circondati e amministrati da politici di basso livello che curano esclusivamente i loro interessi personali, mentre a noi basterebbe e servirebbe essere governati da gente che ami un po’ di più il bene comune.

Come diceva benissimo Benedetto Croce
Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini.
Abbiamo solo bisogno di più gente onesta.