Coldiretti ha chiesto di avere subito centomila lavoratori migranti

Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini la settimana scorsa ha detto chiaramente al Governo che occorre emanare immediatamente il decreto flussi 2023, per l’ingresso regolare di almeno centomila lavoratori migranti stagionali, necessari al settore agricolo già dai primi mesi del nuovo anno per

  • garantire la manodopera nei campi,
  • combattere il caporalato,
  • potenziare la produzione di cibo dell’Italia,
  • difendere la sovranità alimentare nazionale.
Nel suo intervento il presidente di Coldiretti ha sottolineato l’importanza di ridurre la dipendenza alimentare dall’estero e assicurare la possibilità di produrre e consumare prodotti al giusto prezzo.

Nel 2022, secondo Coldiretti, è aumentata in Italia la dipendenza dall’estero, visto che le importazioni di prodotti agroalimentari sono già cresciute del 29% in conseguenza della concomitanza di

  • cambiamenti climatici
  • esplosione dei costi di produzione italiani, cresciuti in misura superiore a quelli dei Paesi concorrenti.
Il presidente Prandini ha inoltre evidenziato che la sovranità alimentare sia un obiettivo da raggiungere prevedendo anche dei contratti di lavoro occasionale che consentano ai percettori di ammortizzatori sociali, come ad esempio gli studenti e i pensionati italiani, di essere assunti temporaneamente per le attività stagionali nei campi.

Prandini ha altresì sostenuto che occorra ridurre il costo del lavoro in agricoltura, per riversare i risparmi ottenuti dai datori di lavoro ai lavoratori agricoli, al fine di aumentarne il potere di acquisto.