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Intermezzo musicale : Stille Nacht, heilige Nacht

Stille Nacht, heilige Nacht è uno dei più bei canti natalizi di tutti i tempi.

Le sue parole furono scritte nel 1816 dal prete austriaco Joseph Mohr e la sua musica fu composta un paio di anni dopo dal maestro elementare Franz Xaver Gruber, anch’egli austriaco.

Pur trattandosi di una semplice canzoncina, a me piace molto, non perché essa sia diventata uno fra i più celebri canti di Natale al mondo, ma perché ne apprezzo la semplicità sia del testo sia del motivo musicale e perché la considero un vero e proprio inno alla pace.

Si dice che durante la notte del 24 dicembre 1914, quindi quando l’Europa stava praticamente vivendo gli inizi della prima guerra mondiale, alcuni soldati tedeschi decisero di esporre, oltre il bordo della loro trincea, alcuni piccoli alberi di Natale illuminati, in segno di pace.
Dopo questa semplice azione accadde qualcosa di stupendo e di incredibile, poiché su un tratto di ben 50 chilometri di entrambe le linee del fronte i soldati deposero le loro armi e i loro elmetti e iniziarono a cantare Stille Nacht.


Stille Nacht, heilige Nacht
https://youtu.be/vkONPpo3eiY


Testo della canzone Stille Nacht, heilige Nacht

Stille Nacht! Heilige Nacht!
Alles schläft; einsam wacht
Nur das traute hochheilige Paar.
Holder Knab´ im lockigen Haar,
Schlafe in himmlischer Ruh!
Schlafe in himmlischer Ruh!
Stille Nacht! Heilige Nacht!
Gottes Sohn! O wie lacht
Lieb´ aus deinem göttlichen Mund,
Da uns schlägt die rettende Stund´,
Jesus in deiner Geburt!
Jesus in deiner Geburt!
Stille Nacht! Heilige Nacht!
Die der Welt Heil gebracht,
Aus des Himmels goldenen Höhn
Uns der Gnaden Fülle läßt seh´n
Jesum in Menschengestalt,
Jesum in Menschengestalt
Stille Nacht! Heilige Nacht!
Wo sich heut' alle Macht
Väterlicher Liebe ergoss
Und als Bruder huldvoll umschloss
Jesus die Völker der Welt,
Jesus die Völker der Welt.
Stille Nacht! Heilige Nacht!
Lange schon uns bedacht,
Als der Herr vom Grimme befreit,
In der Väter urgrauer Zeit
Aller Welt Schonung verhieß,
Aller Welt Schonung verhieß.
Stille Nacht! Heilige Nacht!
Hirten erst kundgemacht
Durch der Engel Alleluja.
Tönt es laut bei Ferne und Nah:
Jesus, der Retter ist da!
Jesus, der Retter ist da!

Intermezzo musicale : Amado mio

Ho ascoltato per la prima volta la canzone “Amado mio” quando, guardando il film Gilda, l’ho vista e sentita cantare in playback da una splendida Rita Hayworth e me ne sono innamorato, nonostante si tratti di un brano musicale del 1946 (naturalmente quel film non l'ho visto in prima visione, perché a quell'epoca mancavano ancora molti anni alla mia nascita e perfino i miei nonni erano piuttosto giovani).

La versione che preferisco però è quella interpretata dalla band Pink Martini, in particolare mi piace quella che è stata cantata dall’ottima cantautrice Storm Large, la quale nel 2011 si unì temporaneamente a quel gruppo quale sostituta della cantante titolare China Forbes, che dovette assentarsi per essere sottoposta a un intervento chirurgico alle corde vocali.

Storm Large si è successivamente unita nuovamente al gruppo orchestrale nel 2013 per partecipare all’incisione di un album e per partecipare a un tour mondiale in qualità di cantante aggiunta, per poi continuare a esibirsi con la band in tutto il mondo.

Pink Martini è una piccola orchestra, nata nel 1994 per volontà di Thomas M. Lauderdale, la quale si compone di una dozzina di artisti che si esibiscono in venticinque lingue diverse.


Amado Mio - Pink Martini ft. Storm Large
https://youtu.be/sCbzWiJLVhk

Rita Hayworth - Amado mio
https://youtu.be/gUuda4mbRcA


Testo della canzone Amado mio
Amado mio, love me forever
and let forever begin tonight
amado mio, when we’re together
I’m in a dream world
of sweet delight

Many times I’ve whispered amado mio
it was just a phrase
that I heard in plays
I was acting a part

But now when I whisper amado mio
can’t you tell I care
by the feeling there
‘cause it comes from my heart

I want you ever
I love my darling
wanting to hold you
and hold you tight

Amado mio, love me forever
and let forever begin tonight

Many times I’ve whispered amado mio
it was just a phrase
that I heard in plays
I was acting a part

But now when I whisper amado mio
can’t you tell I care
by the feeling there
‘cause it comes from my heart

I want you ever
I love my darling
wanting to hold you
and hold you tight

Amado mio, love me forever
and let forever begin tonight
and let forever begin tonight
and let forever begin tonight

Intermezzo musicale : Oh Mama

La canzone “Oh Mama”, scritta da Cristiano Malgioglio è stata cantata da Milva nel 1999 su una musica composta dal brasiliano Agepe.

Questo pezzo dette anche origine tra l’autore e la cantante a un lieve battibecco, che ebbe inizio quando Malgioglio dichiarò che

''Il brano è' un'esaltazione della maternità ed è contro l'aborto. Una posizione esplicita che appare chiarissima dal testo e Milva la pensa come me'',

al che la Pantera di Goro replicò affermando

''Un brano che esalta la maternità?
Ma per carità!
In realtà quello è solo un pretesto.
Ciò che è importante in quella canzone è il ritmo e la musica.
Il testo è solo un adattamento alla musica, è solo una questione ritmica, punto e basta''.

Aggiungendo poi

''Per carità la mia idea della maternità è l'opposto dell'esaltazione:
amo molto mia madre e mi fa molto piacere essere madre di mia figlia,
ma non c’è niente di più.
Per quanto mi riguarda, avrei anche potuto cantare la-la-la, per me sarebbe stato uguale''.

Oltre ad averla cantata in italiano, Milva nel 1999 la incise anche in tedesco nell’album “Stark sein”, e questa sua interpretazione è quella che personalmente preferisco di gran lunga, perché anche secondo me quello che è importante in questa canzone è il ritmo e la musica.


Milva Oh Mama                                                 <---- versione cantata in tedesco
https://youtu.be/BegYG5y1Oy0

Milva - Oh! Mama [1999]                                 <---- versione cantata in italiano
https://youtu.be/hTQ6DpEEpTU


Intermezzo musicale : Io non mi sento italiano

Io non mi sento italiano” è una splendida canzone che, dopo la prematura e definitiva uscita di scena di Giorgio Gaber avvenuta il 1º gennaio 2003, è stata presentata postuma nell'ultimo omonimo album che quel grande e geniale cantautore aveva scritto con Sandro Luporini.

Si tratta di un’agrodolce canzone sull’Italia, sugli italiani, sul nostro passato e sul nostro futuro, che, con un po’ di melanconia, sembra quasi costituire il manifesto-testamento di quello che, oltre a essere stato uno tra i più grandi autori della canzone tricolore, è stato un eccellente interprete del teatro-canzone, un poeta, un fine intellettuale non convenzionale.


io non mi sento Italiano - gaber
https://youtu.be/5aWYkwV-pn0


Testo della canzone Io non mi sento italiano
Io G. G. sono nato e vivo a Milano
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
Mi scusi Presidente
Non è per colpa mia
Ma questa nostra Patria
Non so che cosa sia
Può darsi che mi sbagli
Che sia una bella idea
Ma temo che diventi
Una brutta poesia
Mi scusi Presidente
Non sento un gran bisogno
Dell'inno nazionale
Di cui un po' mi vergogno
In quanto ai calciatori
Non voglio giudicare
I nostri non lo sanno
O hanno più pudore
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
Mi scusi Presidente
Se arrivo all'impudenza
Di dire che non sento
Alcuna appartenenza
E tranne Garibaldi
E altri eroi gloriosi
Non vedo alcun motivo
Per essere orgogliosi
Mi scusi Presidente
Ma ho in mente il fanatismo
Delle camicie nere
Al tempo del fascismo
Da cui un bel giorno nacque
Questa democrazia
Che a farle i complimenti
Ci vuole fantasia
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
Questo bel Paese
Pieno di poesia
Ha tante pretese
Ma nel nostro mondo occidentale
È la periferia
Mi scusi Presidente
Ma questo nostro Stato
Che voi rappresentate
Mi sembra un po' sfasciato
E' anche troppo chiaro
Agli occhi della gente
Che tutto è calcolato
E non funziona niente
Sarà che gli italiani
Per lunga tradizione
Son troppo appassionati
Di ogni discussione
Persino in parlamento
C'è un'aria incandescente
Si scannano su tutto
E poi non cambia niente
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
Mi scusi Presidente
Dovete convenire
Che i limiti che abbiamo
Ce li dobbiamo dire
Ma a parte il disfattismo
Noi siamo quel che siamo
E abbiamo anche un passato
Che non dimentichiamo
Mi scusi Presidente
Ma forse noi italiani
Per gli altri siamo solo
Spaghetti e mandolini
Allora qui mi incazzo
Son fiero e me ne vanto
Gli sbatto sulla faccia
Cos'è il Rinascimento
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
Questo bel Paese
Forse è poco saggio
Ha le idee confuse
Ma se fossi nato in altri luoghi
Poteva andarmi peggio
Mi scusi Presidente
Ormai ne ho dette tante
C'è un'altra osservazione
Che credo sia importante
Rispetto agli stranieri
Noi ci crediamo meno
Ma forse abbiam capito
Che il mondo è un teatrino
Mi scusi Presidente
Lo so che non gioite
Se il grido "Italia, Italia"
C'è solo alle partite
Ma un po' per non morire
O forse un po' per celia
Abbiam fatto l'Europa
Facciamo anche l'Italia
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo lo sono
Io non mi sento italiano
Ma per fortuna o purtroppo
Per fortuna o purtroppo
Per fortuna
Per fortuna lo sono


Intermezzo musicale : Those Were the Days

Those Were the Days” (letteralmente ”Quelli erano i giorni”) è una canzone che tratta di reminiscenza sulla giovinezza e sull'idealismo romantico, e che viene attribuita a Gene Raskin, il quale ha scritto il testo inglese utilizzando come base la musica della canzone romantica russa "Дорогой длинною" (letteralmente "By the long road"), la quale era stata composta da Boris Fomin con le parole del poeta Konstantin Podrevsky.

Il testo di “Those Were the Days” non è quindi una traduzione del testo della canzone russa "Дорогой длинною", della quale ha preso solo la musica e le cui prime registrazioni risalgono addirittura al 1925.

La canzone "Дорогой длинною" acquisì una certa popolarità internazionale quando nel 1953 essa fu cantata con i suoi testi originali russi nel film “Innocents in Paris” dalla chanteuse russa Ludmila Lopato.

Gene Raskin ascoltò probabilmente così quella canzone durante la sua gioventù, e quando poi iniziò a suonare musica folk nel Greenwich Village di New York con sua moglie Francesca, decise di scrivere insieme a lei dei nuovi testi in inglese per la vecchia musica russa, proteggendo sia la musica che i testi a suo nome e iniziando a cantarla in giro per il mondo.

Fu così che questa canzone arrivò anche alle orecchie di Paul McCartney, che se ne innamorò, tanto da arrivare a produrne la registrazione che Mary Hopkin fece negli anni 60 del secolo scorso.

In seguito la canzone fu tradotta in moltissime lingue per poter essere rilasciata in tanti Paesi diversi.

Nel 1959 Theodore Bikel registrò la canzone in lingua russa.

Di seguito riporto quindi il link di tre varianti basate sulla medesima musica:

  • la canzone “Those Were The Days” cantata in lingua russa (la versione che preferisco),
  • la canzone “Those Were The Days” cantata in lingua inglese,
  • la canzone "Дорогой длинною" cantata in lingua russa.


Those were the days (Original) Russian - Дорогой длинною (English Lyrics)
https://youtu.be/bMly5NzZ5Ek

Mary Hopkin - Those Were The Days - 1968
https://youtu.be/y3KEhWTnWvE

Russian Romantic Song - By the Long Road / Дорогой длинною (Red Army Choir Version)
https://youtu.be/Bl27uQpWiYA

Testo della canzone "Those Were the Days"
Once upon a time there was a tavern
Where we used to raise a glass or two
Remember how we laughed away the hours
And dreamed of all the great things we would do

Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
La la la la...
Those were the days, oh yes those were the days

Then the busy years went rushing by us
We lost our starry notions on the way
If by chance I'd see you in the tavern
We'd smile at one another and we'd say

Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
La la la la...
Those were the days, oh yes those were the days

Just tonight I stood before the tavern
Nothing seemed the way it used to be
In the glass I saw a strange reflection
Was that lonely woman really me

Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
La la la la...
Those were the days, oh yes those were the days

Through the door there came familiar laughter
I saw your face and heard you call my name
Oh my friend we're older but no wiser
For in our hearts the dreams are still the same

Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
La la la la...
Those were the days, oh yes those were the days


Intermezzo musicale : 'A città 'e Pulecenella

'A città 'e Pulecenella è una canzone che è

  • stata composta totalmente da Claudio Mattone,
  • dedicata a Napoli, di cui denuncia il malaffare che la mortifica, a fronte delle sue tante bellezze.
La canzone fa parte del musical teatrale “C'era una volta... Scugnizzi”, scritto da Claudio Mattone e da Enrico Vaime e ispirato al film “Scugnizzi” di Nanni Loy.

Nel musical viene rappresentato lo scontro ideologico tra due giovani napoletani, i quali sono cresciuti insieme, ma che poi diventando grandi prendono strade diverse: uno fa il prete "di strada" e si dedica al recupero dei ragazzi del quartiere, mentre l'altro è un camorrista che usa quei ragazzi come corrieri per i suoi traffici disonesti.

'A città 'e Pulecenella
https://youtu.be/RCXKPYrzgGo


Testo della canzone " 'A città 'e Pulecenella "
T'accumpagno vico vico,
sulo a te ca si' n'amico
e te porto p' 'e Quartiere,
addó' 'o sole nun se vére,
ma se vére tutt''o riesto
e s'arápono 'e ffeneste…
e capisce comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella!
Comm'è bella, comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella.
Comm'è bella, comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella.
Mme dispiace sulamente
ca ll'orgoglio 'e chesta gente,
se murtifica, ogne ghiuorno,
pe' na máneca 'e fetiente
che nun tènono cuscienza,
che nun tènono rispetto…
comme fanno a pigliá suonno,
quann'è 'a sera, dint' 'o lietto?
Dint' 'o lietto, dint' 'o lietto,
quann'è 'a sera, dint' 'o lietto.
Dint' 'o lietto, dint' 'o lietto,
quann'è 'a sera, dint' 'o lietto.
Mo te porto a Mergellina
Sempe ca nun tiene fretta,
verso 'e ccinche d' 'a matina,
quann''o traffico 'o ppermette.
Ccá è permesso tutte cosa,
no' pecché tiene 'o diritto,
ma pecché s'è sempe fatto
o è sultanto pe' dispietto.
Pe' dispietto, pe' dispietto,
o è sultanto pe' dispietto.
Pe' dispietto, pe' dispietto,
o è sultanto pe' dispietto.
Mme dispiace sulamente
ca ll'orgoglio 'e chesta gente,
se murtifica ogne ghiuorno
e nuje ce mettimmo scuorno.
Ma nisciuno pò fá niente,
ce 'a zucammo 'a caramella…
comm'è doce e comme e bella,
'a cittá 'e Pullecenella.
Comm'è doce, comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella. la città di Pulcinella…
Comm'è doce, comm'è bella,
'a cittá 'e Pulecenella…
I' che sóngo musicante
e mme sento furtunato,
canto e sòno, sòno e canto,
chesta bella serenata.
E pecché só' 'nnammurato,
pecché forse ce só' nato,
ma vedite comm'è bella,
'a cittá 'e Pullecenella!

Intermezzo musicale : Bensonhurst Blues

"Bensonhurst Blues" è una canzone scritta da Artie Kaplan e da Arthur Lawrence Kornfeld ed è stata pubblicata nel 1971 nell'album “Confessions Of A Male Chauvinist Pig”.

Oscar Benton ha registrato questa canzone nel 1973 nel suo album “Bensonhurst Blues” e successivamente otto anni dopo per la colonna sonora del film francese “Pour la peau d'un flic”.

Bensonhurst Blues - Oscar Benton
https://youtu.be/UQ_dHWgHxtk


Testo della canzone "Bensonhurst Blues"
Bay Parkway wonder
You're such a success
Your pretty secretary, ha
She say you are the best
Your face always smiling
Say you sure paid your dues
But I know inside
You've got the Bensonhurst blues
Those custom-made ciggies
That you offer to me pretend
And pretend to care about my family
And those pictures on your desk
All them lies that you abuse
Do they know you suffer
From the Bensonhurst blues
Your grandmother's accent
Still embarrasses you
You're even ashamed
Of the French you once knew
You're part of the chance now
They break you making the news
But I know inside
You've got the Bensonhurst blues
But thanks for the lesson
Cause the life that I choose
Won't make me feel like living
With the Bensonhurst blues
And don't, don't try to write me
And don't bother to call
Cause I'll be in conference
Merry Christmas you all

Intermezzo musicale : Sway

Oggi ho pensato di ascoltare un'esecuzione di quella "Sway" di Dean Martin cantata dall’austriaco Markus Haider, il quale fa parte dei The Gang Guys, che si sono soprannominati "The Austrian Rat Pack".

Questa interpretazione di “Sway” faceva parte di uno spettacolo relativamente recente, che dovrebbe essersi svolto intorno al 2009.
Peraltro l'editore della band ha convertito in bianco e nero il video dell'esibizione, conferendole così un aspetto più datato.

Markus Haider è anche apparso come attore in alcuni film.

"Sway" (Frank Sinatra, Dean Martin & Sammy Davis - Gang Guys Tribute TV Show)
https://youtu.be/jx0llzSntd8

Intermezzo musicale : Spente le Stelle

Per festeggiare il superamento di quella problematica nell’editor del mio blog che mi aveva tenuto lontano per così tanto tempo, ho pensato di ascoltare l’EP “Spente le Stelle” della eccellente cantante e soprano francese Emma Shapplin, la quale con la sua splendida voce dal particolare temperamento romantico, misterioso e passionale è stata in grado di creare un inedito stile che unisce l'antico al moderno.

Emma Shapplin - Spente le Stelle
https://youtu.be/YToObFU0eoc