“La giustizia è un'impossibilità materiale, un grandioso non senso, l'unico ideale di cui si possa affermare con certezza che non si realizzerà mai.”

(Emil Cioran)


In questo periodo si fa un gran parlare di giustizia.

Dopo la boiata partorita dalla Cartabia (deve essersi trattato davvero di una corbelleria atomica, visto che nessuno ha poi avuto l’ardire di ratificarla), adesso sembra che pure il nuovo inquilino di via Arenula abbia una voglia sfrenata di esibire quelle che lui ritiene essere le sue grandi attitudini “riformatrici”.

Nonostante egli si chiami Nordio, non credo che l’attuale ministro di Giustizia della Repubblica Italiana sia

neither Maestro, nor Dio

e la corrente agitazione del nostro pimpante Guardasigilli mi dà piuttosto la sensazione di uno che è dotato di grandi velleità, ma che poi in sostanza vuole essenzialmente solo fustigare alcuni suoi ex colleghi, magari come forma di rivalsa, per tentare di assopire qualche bruciante frustrazione accumulata nei suoi 40 lunghi anni di permanenza in magistratura.