L’inflazione dell’uomo medio

Dopo aver scritto il mio precedente post sull’inflazione ho pensato di dover approfondire un po’ la materia, perché c’era qualcosa che non mi convinceva nelle ultime stime preliminari dell'Istat, la quale ha recentemente comunicato che l’inflazione italiana è salita al 6,9% su base annua.

Definizione di inflazione

Sono così andato su Wikipedia, dove ho letto che “Con inflazione” . . . “in economia, si indica l'aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo, che genera una diminuzione del potere d'acquisto della moneta.

Dalla lettura della suindicata definizione balza subito all’occhio che l’inflazione sia un aumento del livello medio generale dei prezzi, e a me, quando sento parlare di medie, viene sempre in mente la storiella del pollo di Trilussa, il quale in una sua bella poesia scrisse in sostanza che se tu mangi due polli al giorno, e io nessuno, questo significa che noi due mangiamo in media un pollo al giorno a testa.

Calcolo dell’inflazione

Continuando a leggere su Wikipedia si apprende poi che

  • il calcolo dell’inflazione viene effettuato in tre fasi, l'ultima delle quali si articola a sua volta in quattro sottofasi,
  • in ciascuna fase e in ciascuna sottofase per il calcolo dell’inflazione vengono usate tante medie diverse,
pertanto, si potrebbe dire che l’inflazione sia una media di tante medie, e questa banale riflessione potrebbe amplificare delle considerazioni analoghe a quelle che Trilussa fece in relazione al consumo di pollo.

Incremento dei prezzi di alcuni beni e servizi

Oltre a comunicare che l’inflazione italiana è salita al 6,9% su base annua, l’Istat ha comunicato anche gli aumenti che si sono verificati su varie categorie di prodotti e servizi.
Per la loro entità colpiscono soprattutto i rincari riportati di seguito :

  • Energia elettrica, 73,5%
  • Olio di semi, 70,2%
  • Gas, 66,3%
  • Gasolio per riscaldamento, 47,5%
  • Gpl e metano, 43,6%
  • Beni energetici , 42,2%
  • Gasolio, 25,0%
  • Burro, 22,6%
  • Farina, 18,6%
  • Pasta, 16,6%
  • Benzina, 13,9%
  • Pollo, 13,8%
  • Uova, 12,3%
  • Verdura fresca, 11,0%
  • Pane, 9,6%
  • Zucchero, 7,7%
  • Beni alimentari , 6,7%
  • Carne bovina, 5,0%

Esempio di un caso concreto

Ipotizzando che l’anno scorso una famiglia abbia speso mensilmente la cifra complessiva di 1.400 euro, e che tale somma fosse composta da

  • 500 euro per l’affitto,
  • 600 euro per l’acquisto di beni alimentari e di beni per la cura della persona,
  • 200 euro per il pagamento delle bollette,
  • 100 euro per il pagamento dei rifornimenti di carburante,
applicando ai suindicati pagamenti mensili tutti gli aumenti comunicati dall’Istat, si può rapidamente vedere che quest’anno la stessa famiglia dovrà spendere tutti i mesi 1.558 euro per acquistare le stesse cose che nel 2021 comperava pagando 1.400 euro.

Ciò significa. come si può vedere dalla seguente tabella, che per la famiglia di questo esempio l’inflazione è pari allo 11,29%, ovvero un numero ben diverso dal 6,9% che ha comunicato l’Istat. 

Importi mensili del 2021

aumenti

Importi mensili nel 2022

Affitto

500

 €

4,8%

524

 €

Affitto

Spesa

600

 €

6,7%


640

 €

Spesa

Bollette

200

 €

40,0%

280

 €

Bollette

Benzina

100

 €

13,9%

114

 €

Benzina

Totali

1.400

 €

1.558

 €

Una piccola considerazione

Si direbbe che quell’inflazione italiana del 6,9% comunicata dall'Istat nei giorni scorsi sia in realtà un’inflazione che valga solo per l’uomo medio, il quale consuma esattamente il paniere preso in considerazione dall'Istat e che vive “mediamente” in Italia in una città “media”.
Tutti gli altri cittadini hanno una loro personalissima inflazione che quasi sempre differisce da quella che viene comunicata dall'Istat.
Per ogni persona la differenza tra le due inflazioni è tanto maggiore quanto più la persona si discosta dall’uomo medio (si potrebbe scherzosamente ad esempio dire che se una persona amasse molto quell’olio di semi, il cui prezzo è aumentato del 70,2%, e ne consumasse delle quantità esagerate, quella persona potrebbe avere una inflazione molto maggiore di quella che ha una persona che invece ama e consuma grandi quantità di carne bovina, il cui prezzo è aumentato del 5%).

 

Allegato : Poesia "La Statistica" di Trilussa 

Sai ched'è la statistica? È na' cosa
che serve pe fà un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che spósa.
Ma pè me la statistica curiosa
è dove c'entra la percentuale,
pè via che, lì, la media è sempre eguale
puro co' la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d'adesso
risurta che te tocca un pollo all'anno:
e, se nun entra nelle spese tue,
t'entra ne la statistica lo stesso
perch'è c'è un antro che ne magna due.
Er compagno scompagno:
Io che conosco bene l'idee tue
so' certo che quer pollo che te magni,
se vengo giù, sarà diviso in due:
mezzo a te, mezzo a me... Semo compagni.
No, no - rispose er Gatto senza core -

io non divido gnente co' nessuno:
fo er socialista quanno sto a diggiuno,
ma quanno magno so' conservatore.