In Ucraina c’è chi muore, ma c’è anche chi si ingrassa
Erano mesi che in
molti sospettavamo che una parte di quella valanga di armi, che molti Paesi
stanno donando all’Ucraina, si riversasse sul mercato nero, e ora purtroppo possiamo
considerare che i sospetti si siano sciolti e che essi siano diventati una
triste realtà.
Si era
sempre temuto che potessero ripetersi quei brutti casi ben documentati di
riesportazione da parte dell’Ucraina di armi occidentali, avvenuti nel 2015 e
nel 2016 durante i combattimenti nel Donbass, e disgraziatamente siamo
costretti a constatare che la storia si stia ripetendo.
Nei
mesi scorsi erano già apparsi molti articoli che dicevano che le armi che i
paesi NATO avevano inviato all’Ucraina erano poi finite sul dark web, dove si
potevano trovare in vendita anche dei fucili mitragliatori Kalashnikov.
Però tutti
questi articoli non venivano presi troppo seriamente, perché c’era sempre il
timore che si trattasse di propaganda e di controinformazione russa.
Questa
volta invece la questione è completamente diversa perché a parlare, o per
meglio dire a scrivere, è il giornale online ucraino Kyiv Independent,
che ha pubblicato un’inchiesta su svariati furti di armi commessi da ufficiali e
da comandanti della Legione internazionale.
Il
Kyiv Independent ha parlato con oltre 30 fonti, costituite da soldati e da funzionari
della Legione internazionale, i quali hanno denunciato
- casi di appropriazione indebita di armi leggere,
- casi di abusi da parte dei comandanti.
La Legione internazionale, che è composta da centinaia di volontari stranieri arrivati a combattere in Ucraina, peraltro è formata da due reparti : uno gestito dall'intelligence militare e l’altro gestito dall'esercito; a sentire i soldati entrambi sono parimenti coinvolti in questa losca vicenda.
Investigation: International Legion soldiers allege light weapons misappropriation, abuse by commanders
https://kyivindependent.com/investigations/investigation-international-legion-misappropriation