Due giorni fa il quotidiano “Libero” ha titolato la sua prima pagina scrivendo che “Questa guerra ha stufato tutti”

Sabato scorso, quando ho intravisto questo titolo scritto a caratteri cubitali, mi sono affrettato subito a guardare meglio la prima pagina del quotidiano “Libero”, perché la circostanza di poter leggere che avevano scritto che “Questa guerra ha stufato tutti” mi rinfrancava e allontanava da me quella strana sensazione di sentirmi un alieno e quei sensi di colpa che da un po’ di tempo avevo cominciato a provare proprio come conseguenza della circostanza che questa guerra in Ucraina non mi ha mai appassionato a seguirne gli eventi.

A dire il vero personalmente mi sono stufato quasi subito di questo conflitto, infatti, dopo un paio di giorni ho smesso dal 27 febbraio di guardare tutti quei telegiornali, che prima vedevo quotidianamente anche più volte al giorno.
Questo mio allontanamento è stato dovuto semplicemente al fatto che fin dall’inizio mi sono reso conto che il 100% dei telegiornali e il 95% dei giornali non facevano un’informazione oggettiva su questo tema, ma avevano cominciato a fare una vera e propria propaganda martellante.

Credo che qualsiasi persona normale possa essere d’accordo quando si dice che tutte le guerre fanno schifo, però per giudicarne una, specialmente una guerra condotta in un territorio come il Donbas che è in lotta da ben otto anni, mi sembra che sarebbe necessaria una informazione approfondita e indipendente.

Ad esempio, sul quotidiano “La verità” dello scorso 4 maggio ho letto che il pontefice aveva detto che “L’abbaiare della Nato alle porte della Russia ha facilitato la guerra”, ma mi pare che questa fortissima affermazione di papa Francesco sia stata “censurata” da quasi tutti i giornali.

Quando si inizia a cercare di approfondire i motivi che hanno portato a questa guerra, viene quasi il sospetto che la Nato, o per meglio dire gli Usa, l’abbiano fortemente voluta e abbiano fatto di tutto affinché essa potesse avere inizio.
Naturalmente questa non vuole in alcun modo essere un tentativo di giustificare alcunché, perché si tratta semplicemente di una mia personalissima sensazione, che potrebbe anche essere completamente sbagliata, però in genere preferisco avere dei dubbi, piuttosto che avere delle incrollabili e granitiche certezze.